L’irriverenza tecnologica che ormai circonda la quotidianità, viene spesso a scontrarsi con coloro che amano ancora approcciarsi al mondo reale con percezioni fisiche. In questa conflittualità si collocano gli amanti dei giochi da tavolo, i quali possono approcciarsi ad essi sia materialmente che digitalmente. Non vi è alcun dubbio sul fatto che la bellezza dei giochi da tavolo risieda nel fatto stesso di riunirsi con i propri amici intorno ad un tavolo e sfidarsi fino all’ultima mossa. Tra i capisaldi dei giochi da tavolo figurano gli Scacchi, collante prezioso tra la vecchia generazione e la nuova. Non tutti però ne conoscono la storia e le regole, nelle prossime righe cercheremo di capirne un po’ di più, al fine di poter sfidare al meglio i propri avversari.

Gli Scacchi, la storia infinita

Le origini del gioco degli Scacchi sono usualmente associate all’India, più precisamente al gioco “Chaturanga” quest’ultimo appartenente al VI Secolo collocato nell’Impero Gupta. Molti storici però si oppongono a questa teoria associando le vere origini degli Scacchi all’antico impero Romano. L’esercito Romano era infatti particolarmente legato ad un gioco denominato “Ludus latrunculorum”, utilizzato nei momenti di stasi tra una battaglia e l’altra. Il Ludus latrunculorum si identificava come un gioco da tavolo strategico su base militare, in cui due partecipanti al gioco si sfidavano fino all’ultimo colpo. Per quanto gli storici abbiano insistito sulla provenienza degli Scacchi nel periodo Romano, la teoria non trova particolarmente riscontro a causa di pochi reperti rinvenuti nel corso del tempo. L’unico elemento concreto su cui è poggiata tale teoria è il ritrovamento di una plancia di gioco molto simile a quella utilizzata negli Scacchi.

È molto probabile quindi che sui libri di storia vengano associate le origini degli Scacchi al gioco indiano Chaturanga e che l’impero Romano venga completamente ignorato. Ma il percorso del gioco da tavolo per eccellenza comincia dall’India e prosegue verso le regioni asiatiche, per poi arrivare con un po’ di ritardo in Occidente. La comparsa nel VI secolo del gioco Chaturanga destò molto clamore in Persia, qui infatti venne ideato un gioco con le stesse meccaniche di quello indiano, denominato “Shatranj”, in cui ci furono delle piccole modifiche legate alla cultura Persiana ed in particolar modo alle figure presenti sulla plancia di gioco, più affini alle tradizioni locali. Arrivati a questo punto il quadro è chiaro, l’India prima e la Persia poi hanno dato vita agli Scacchi, anche se in modo diverso; ebbene no, alcuni storici orientali sono pienamente convinti che l’origine degli Scacchi risalga alla cultura cinese e nello specifico al gioco “Xiangqi”. Chi ha ragione quindi, a chi si deve associare la maternità degli Scacchi? La bellezza dell’evoluzione storica spesso risiede nell’interazione tra i popoli e la loro cultura, gli Scacchi sono la concreta manifestazione di un’inevitabile trasformazione che ha attinto ispirazione da diverse culture: prendendo spunto dalle regole dello Shatranj persiano per poi adattarsi alle popolazioni locali. Tutt’oggi però sono in vigore le regole e le figure stabilite nel XV secolo, dove venne sostituita l’attuale figura della Regina con quella più antica del Visir.

Scacchi. Le regole base

Dopo un piccolo excursus sulla storia degli Scacchi è il momento di comprenderne le dinamiche di gioco e di assimilarne le regole. È importante premettere che gli Scacchi si collocano nella categoria dei giochi Astratti, questo perché rappresenta con le mosse di gioco un accadimento possibile solo idealmente e non concretamente. Asserito ciò, è fondamentale avere un avversario con cui sfidarsi, gli Scacchi sono un gioco da tavolo ideato per 2 giocatori che devono affrontarsi a turni.

Posizionare l’esercito

Per quanto possa risultare strano, i pezzi a disposizione da disporre sulla scacchiera sono identificabili come gli eserciti che dovranno scontrarsi sul campo di battaglia, precisamente 16 pezzi neri e 16 pezzi bianchi. I pezzi devono essere disposti sulla plancia di gioco, questa divisa in 64 caselle, posizionando gli eserciti ai lati opposti. Ma come posizionare la scacchiera? La scacchiera deve essere disposta in modo che ogni partecipante abbia una casa bianca (o colore bianco) nell’angolo destro inferiore.

Pezzi di gioco

Posizionata la scacchiera è importante conoscere i pezzi in gioco, come anticipato questi sono 16 e si dividono precisamente in: 1 Regina, 1 Re, 2 Torri, 2 Alfieri, 2 Cavalli ed 8 Pedoni. Ogni giocatore ha la possibilità di poter muovere qualsiasi delle proprie pedine, ma solo una alla volta; vincolandole al fatto di non poter muovere un pezzo su una casella già occupata dal proprio esercito. Gli spostamenti sono quindi possibili in caselle vuote o catturando la casella dello sfidante; il gioco termina con la cattura del Re dello schieramento avversario.

La Scacchiera: il vero campo di battaglia

Come anticipato, la scacchiera ha 64 caselle e queste sono colorate usualmente in modo alternato di colore nero e bianco. Per essere più precisi vengono dette “traverse” le 8 righe orizzontali e “colonne” le 8 righe verticali; le prime numerate da 1 a 8, mentre le seconde si differenziano per lettere, dalla a alla h. Questa divisione avviene per favorire gli appunti sulle mosse del giocatore durante una partita particolarmente sentita.

Gli eserciti in movimento: pezzi di gioco

Per quanto i 16 pezzi disponibili per effettuare le mosse siano capaci di muoversi in caselle vuote o nelle case degli avversari, ogni pezzo del proprio esercito può compiere solo determinati movimenti. Vediamoli più da vicino singolarmente.

Il pedone: la fanteria che si sacrifica

Il giocatore ha a disposizione bel 8 pezzi Pedone, questi sono idealmente associati all’esercito a piedi e sono posizionati in modo da proteggere le figure più importanti. Essendo tra le figure più presenti, ha un comparto mosse molto particolare a cui stare attenti. Se il giocatore scegliesse di compiere la sua prima mossa con un Pedone, questo può essere mosso di una o di due caselle in avanti. Ciò accade solo nella prima mossa, il Pedone infatti nelle successive mosse ha la possibilità di avanzare di una sola casa, tenendo conto che questa sia libera ovviamente. Il pedone può catturare una figura dell’avversario muovendo solo di due caselle diagonalmente rispetto al punto in cui parte. Fondamentale questa dinamica di gioco, perché il pedone è l’unica figura che può catturare in modo differente da come può muoversi sulla scacchiera. Ma le regole per il Pedone non finiscono qui, questo non può muoversi sulle caselle poste dietro di sé. Il gioco però non penalizza il Pedone anzi lo premia nel caso in cui questo riuscisse a raggiungere l’ottava riga dell’avversario. In questo caso il Pedone viene promosso e può essere trasformato in: Regina, Alfiere, Cavallo o torre a seconda della strategia di gioco che si intende adottare.

Le Torri: il controllo sulla plancia

Le Torri devono essere posizionate nei 4 angoli della scacchiera, ogni esercito ne possiede 2 ed i partecipanti al gioco devono necessariamente collocarle agli estremi della fila inferiore. I movimenti della torre sono: qualsiasi spostamento sulle caselle della stessa colonna e traversa. Lo spostamento si interrompe quando si ha di fronte una casella già occupata da un proprio pezzo o da un pezzo nemico; in quest’ultimo caso si può effettuare una cattura dell’avversario. La Torre ha la possibilità di poter effettuare l’Arrocco, cioè proteggere il Re.

I Cavalli: un movimento circolare

La figura del Cavallo è molto particolare, i suoi movimenti sono infatti capaci di saltare altri pezzi sulla scacchiera ed insieme al pedone può aprire la partita. Il Cavallo ha la possibilità di muoversi nelle caselle a sé esterne e non può spostarsi nelle caselle che appartengono alla sua colonna ed alla sua traversa. Il Cavallo può quindi effettuare un movimento ad “L”, formando sulla scacchiera un’ideale forma circolare se lo si immagina al centro della stessa.

Alfiere: l’arte delle diagonali

Forse la figura più semplice insieme alla Torre, questo può spostarsi solo in diagonale rispetto al punto di partenza. Esso viene bloccato solo da una casella già occupata ed ha la capacità di spostarsi solo sulle caselle del proprio colore, quest’ultimo scelto inizialmente posizionandolo sulla scacchiera.

La Regina: il potere delle donne

Questa è la figura più forte degli Scacchi, essa infatti può effettuare gli spostamenti di un Alfiere o di una Torre a seconda della strategia migliore. Ha letteralmente la capacità di poter andare ovunque desideri, ed è per questo che è considerata la figura più forte.

Il Re: il più importante

La figura del Re è il punto chiave del gioco degli Scacchi, nel caso in cui il Re venisse catturato dal proprio avversario, questi vincerebbe. I movimenti del Re sono limitati, questo infatti può spostarsi in qualsiasi direzione ma una casella alla volta. Ha quindi gli stessi poteri della Regina ma con uno spostamento vincolato ad una casella.

La vittoria è di chi minaccia il Re

Per quanto la parola “catturare” sia ormai di uso comune, nel gioco degli Scacchi è più corretto utilizzare la parola “minacciare”. Le figure in gioco infatti sono potenzialmente minacciate prima di essere rimosse dal gioco dopo un attacco nemico; questi infatti può decidere se salvare o meno il pezzo. Nel caso del Re la “minaccia” si identifica con il “sotto scacco”, al quale si può reagire spostandosi cercando di salvarsi oppure catturare il pezzo nemico. Infine c’è lo scacco matto, questa è la minaccia a cui è impossibile scappare; cioè il Re non ha possibilità né di potersi muovere in una casella libera, né di posizionare una figura amica tra sé e l’avversario, né può catturare la pedina del nemico.

La patta: 5 casi particolari

La partita può concludersi con un pareggio in questi 5 casi: non c’è possibilità di movimento ed il suo Re non è sotto scacco; i partecipanti dichiarano la patta di comune accordo; non vi sono sufficienti pezzi per forzare lo scacco matto; un giocatore dichiara la patta dopo aver effettuato almeno 3 volte la stessa mossa; più di 50 mosse consecutive senza la cattura o lo spostamento di una figura in gioco.

I Primi passi: tutorial

Essendo un gioco di strategia, le potenziali mosse sono infinite. Per quanto abbiamo analizzato le figure presenti in gioco non ci siamo concentrati su come posizionarle sul campo di battaglia. Come già anticipato, la scacchiera deve essere posizionata in modo che l’ultima casella bianca sia in basso sulla propria destra. Stabilito ciò, i pezzi sono sempre posizionati nello stesso ordine: nella seconda traversa (riga orizzontale) vengono posizionati i pedoni; sulla prima traversa invece, partendo dagli angoli opposti, si posizionano prima le Torri, poi i Cavalli e gli Alfieri ed infine la Regina. Rimane il Re, quest’ultimo collocato nell’unica casella libera nella traversa.

Il primo movimento

Chi inizia la partita negli Scacchi? La regola vuole che sia colui che ha i pezzi bianchi ad effettuare la prima mossa del gioco. La scelta di chi debba avere le caselle bianche è spesso affidata al buon senso o alla sorte.

Edizioni pubblicate e varianti

È facile immaginare come un gioco da tavolo del genere possa aver scatenato la fantasia di diversi distributori. Esistono infatti un’infinità di varianti, diversificate da grafiche e nuove regole, capaci di rendere il gioco degli Scacchi ancora più longevo. Vediamone alcune.

Scacchi tascabili

Tra le varianti più apprezzate e vendute del gioco degli Scacchi, figura sicuramente la versione da viaggio. Queste sono ideali per essere trasportate sempre con sé e sono spesso magnetiche, capaci quindi di essere utilizzate anche in luoghi meno comodi. Le dimensioni sono usualmente dimezzate rispetto ai canoni, ma forniscono comunque un’ottima usabilità.

Scacchi 3D

Per gli amanti del brand Star Trek, dove per la prima volta venne utilizzato un prototipo del gioco di Scacchi 3D, al giorno d’oggi è possibile acquistare una versione tridimensionale sui generis, capace di dare unicità ad un gioco da tavolo così amato.

Legno vs elettronica

Il gioco degli Scacchi si distingue per una plancia comunemente in legno, ma negli ultimi anni sono molto di moda le plance di gioco elettroniche, quest’ultime capaci di aiutare chi vuole imparare a giocare, attraverso indicatori luminosi che suggeriscono i possibili movimenti da compiere. Le varianti elettroniche sono infinite e sono un ottimo regalo per chi vuole approcciarsi ad un gioco così antico in modo moderno.