Il mondo dei giochi da tavolo in Italia rappresenta ancora una realtà prevalentemente di nicchia, nonostante esista una fetta più ristretta di appassionati costituita da individui motivati e ben informati. Le cose sono ben diverse all’estero, compresi gli altri Paesi europei, dove la tradizione di dedicare l’intera serata ai giochi da tavolo con famiglia e amici non è mai passata di moda. Proprio per questo motivo, non è una novità il fatto che molti dei titoli più nuovi siano reperibili non solo nei negozi specializzati o nelle piattaforme online, ma anche sugli scaffali dei comuni centri commerciali.

Una cosa da tenere presente se ci si vuole avvicinare a questo mondo è che, come facilmente intuibile da quanto già menzionato, i giochi da tavolo occupano una fetta di mercato particolarmente redditizia, dato che movimentano un numero di copie sempre più crescente a livello internazionale. Esistono anche una serie di eventi e fiere che attirano ogni anno centinaia di migliaia di appassionati, come ad esempio la fiera di Essen in Germania dalla durata di ben quattro giorni. Non c’è da stupirsi quindi se ogni anno vengono introdotti sul mercato circa due/tre mila nuovi giochi da tavolo pensati per un pubblico altamente variegato, con proposte che riguardano un target di qualunque età, dai più piccoli, alle famiglie, fino ad accontentare anche i gamers più inflessibili che sono alla ricerca di titoli sempre più stimolanti.

Di giochi da tavolo, quindi, ne esistono davvero tantissimi e appartenenti ad ogni tipologia, per cui trovare qualcosa che si adatti alle esigenze del singolo individuo non è poi così difficile. Per avere una prospettiva più chiara su questo ampio panorama di scelta, basti dire che alcuni dei titoli più moderni e intuitivi non sono altro che una rielaborazione dei classici principi del domino e dei puzzle, oppure prevedono l’utilizzo di mazzi di carte specifici. Man mano che i titoli diventano più elaborati sono richieste anche doti di gestione; per esempio si stimolano i giocatori a studiare i modi più proficui per sviluppare un’attività imprenditoriale, compresa l’amministrazione dei commerci e la costruzione di edifici produttivi, il tutto partendo da una quantità di risorse prestabilita e destinata ad aumentare tramite le diverse strategie di gioco.

In alcuni casi più evidente, in altri più in secondo piano, c’è quasi sempre un’ambientazione di fondo che ha lo scopo di permettere ai partecipanti di immedesimarsi al meglio nel gioco. In questo contesto rientra anche l’attrazione visiva del gioco e la cura dei dettagli, caratteristiche che soprattutto negli ultimi anni hanno ricevuto sempre più importanza per tener testa agli alti standard di grafica imposti dal mercato. Anche i materiali hanno acquistato sempre più luce dai riflettori, prediligendo quelli caldi come il legno per la realizzazione dei segnalini (i meeple, come vengono chiamati a livello internazionale) e abbandonando l’utilizzo della plastica, che invece spopolava nei giochi più tradizionali. Allo stesso tempo ha assunto un ruolo di centrale importanza l’autore del gioco, che oggi appare generalmente sulle confezioni, e conferendo al prodotto un valore più marcato.

TIPI DI GIOCHI DA TAVOLO

I giochi da tavolo necessitano di una serie di accessori per essere utilizzati, come ad esempio il tabellone o plancia (la scacchiera nel caso degli scacchi o della dama), e un insieme di elementi singoli chiamati segnalini. Esistono tuttavia moltissime varianti ed eccezioni, per esempio ci sono giochi il cui scopo è quello di comporre la plancia durante il corso della partita come azione principale facente parte della sfida, oppure giochi individuali. Non essendo possibile una classificazione univoca, questo tipo di giochi prende semplicemente il nome di giochi in scatola.

Ci sono poi quei giochi da tavolo che simulano la vita reale, ovvero i giochi di ruolo: a questa categoria appartengono alcuni dei titoli che hanno fatto la storia. Degli esempi particolarmente celebri includono Monopoli (in cui vengono riprodotte le dinamiche del mercato immobiliare), Cluedo (in cui ogni giocatore assume un ruolo specifico nella scena del delitto) oppure RisiKo! (che simula la guerra e la geopolitica).

C’è poi la categoria di giochi da tavolo famosi per essere astratti, che si basano generalmente su regole di matematica e geometria o sul gioco di parole. Fra queste tipologie, alcuni dei nomi più noti sono la dama, gli scacchi, il domino, il mancala, il Mah Jong, il backgammon, Scarabeo e il famosissimo Trivial Pursuit che nel 1984 ha raggiunto picchi di 20 milioni di copie vendute negli Stati Uniti.

Fra i più competitivi ci sono i giochi da tavolo in cui la vittoria si conquista grazie alla fortuna o ai calcoli di statistica. Nel primo caso viene richiesto il lancio dei dadi (l’esempio più banale è il Gioco dell’oca) o la pesca delle carte, come nel caso degli Imprevisti in Monopoli. Di tutt’altra pasta sono i giochi da tavolo deterministici in cui l’andamento della partita dipende sempre ed esclusivamente dalle scelte messe in atto dai partecipanti.

GIOCHI DA TAVOLO CON CARTE

Si tratta di un vero e proprio universo a parte nei giochi da tavolo. In linea di massima, è possibile fare una distinzione in due principali filoni: i giochi di carte semplici e i giochi di carte collezionabili.

Il primo caso include una serie di prodotti in cui la partita si può vincere pescando delle carte da un mazzo comune in modo da creare una mano in grado di sconfiggere gli altri giocatori. Il cuore pulsante della partita è proprio lo scontro diretto fra i partecipanti, e le variabili della casualità di pescata e della segretezza della mano aggiungono un pizzico di brio dovuto all’incertezza. Le meccaniche alla base di questo tipo di giochi sono semplici e intuitive e permettono di portare avanti un gran numero di partite senza mai annoiarsi. Il design, la confezione e le dimensioni delle carte possono essere molto variabili, ma all’interno della scatola del gioco c’è tutto il necessario per far capire ai partecipanti come usarle. Alcuni esempi appartenenti a questa categoria sono BANG!, Bloodborne, Munchkin o Boss Monster.

Nella seconda grande tipologia di giochi da tavolo con carte rientrano i giochi di carte collezionabili, come i classici Yu-Gi-Ho, Force of Will e MAGIC. In questo caso la partita si svolge in round uno a uno, quindi il livello di competitività schizza alle stelle. Ci sono infatti due sfidanti, ognuno con il proprio mazzo (ben studiato e assemblato in precedenza) che continuano a giocare fino a quando uno dei due non perde. Ciascuna carta ha il proprio effetto, e di solito i regolamenti alla base del gioco sono molto complessi in modo da poter gestire un numero elevato di variabili. In questo caso, il fulcro del gioco è quello di crearsi un proprio mazzo imbattibile. Infatti, per poterlo creare da zero basta acquistare bustine d’espansione che contengono un certo numero di carte assolutamente casuali. Qui bisogna stare attenti al portafoglio, perché questo tipo di giochi potrebbe portarvi a voler spendere un bel po’.

GIOCHI DA TAVOLO CON PLANCIA

Di solito, un gioco da tavolo per essere definito tale, richiede una specifica superficie di gioco che prende il nome di plancia nel caso in cui non esistano dei termini più specifici riferiti ad un gioco in particolare (per esempio scacchiera per gli scacchi o damiera per la dama). Sulla superficie della plancia si posizionano e si spostano i singoli elementi o unità di gioco, generalmente chiamati segnalini.

Come facilmente intuibile, in questa categoria rientra la stragrande maggioranza dei giochi da tavolo, a partire da quelli più antichi come gli scacchi, passando per i classici come Monopoly, e coprendo anche alcuni giochi di carte come Yu-Gi-Ho. Anche per quanto riguarda i materiali, esiste un’ampia varietà: ci sono tabelloni in legno, in plastica, in cartone o in carta plastificata. È anche facile trovare siti online che offrono un’ampia gamma di tabelloni o superfici da gioco adatte a soddisfare le esigenze di chiunque, in alcuni casi anche personalizzabili. Per chi è particolarmente appassionato e competente, c’è anche la possibilità di fabbricare una superficie da gioco homemade, con grafiche e ambientazioni che più si addicono al tema del gioco.

GIOCHI DA TAVOLO CON PEDINE

La pedina nei giochi da tavolo è il componente che viene utilizzato per indicare la posizione su un percorso o su una mappa, o per simboleggiare altre informazioni. Se il giocatore può controllare una sola pedina, quest’ultima prende il nome di segnalino (come avviene per esempio nell’intramontabile gioco dell’oca). Nel caso in cui, invece, la pedina indica un’informazione (come ad esempio lo stato di un oggetto o di un personaggio che può essere immobilizzato, distrutto, catturato) è denominata contrassegno.

Per quanto riguarda alcuni specifici giochi, la pedina assume un nome peculiare. Ad esempio negli scacchi è chiamata pezzo, mentre in Carcassone prende il nome di seguace o meeple. In particolare, il termine meeple è una neologismo derivante dall’unione di due parole anglosassoni: my e people. Dopo l’enorme successo del gioco Carcassone, il termine meeple è ormai utilizzato per indicare le generiche pedine di un gioco da tavolo.

I materiali di costruzione e le forme che possono assumere le pedine sono innumerevoli, infatti possono essere delle vere e proprie miniature (come nel caso dei wargame tridimensionali), pezzi astratti dalla forma geometrica come negli scacchi, o ancora dei semplici pezzettini di cartoncino fustellato.

Nei microgame, le pedine venivano inserite nella confezione sotto forma di uno o più fogli di carta spessa che i giocatori dovevano ritagliare da soli. Non è raro trovare questo tipo di pedine nei giochi che vengono pubblicati sulle riviste, come ad esempio su Dragon Magazine.

Ancora, nei block wargame le pedine sono rappresentate da dei piccoli blocchi di legno. In questo caso i tasselli possono anche avere la funzione di simulare la fog of war, che si ottiene posizionando i blocchetti in modo da far vedere le informazioni che vi sono stampate solamente ad uno dei giocatori.

GIOCHI DI GUERRA TRIDIMENSIONALI E NON

Il wargame o gioco di guerra è una tipologia di giochi da tavolo che simula conflitti fantastici o storici. L’attrattiva di questo tipo di giochi è proprio la possibilità di calarsi nel ruolo di comandante di un esercito e di eseguire scelte strategiche proprio come un vero condottiero. Per non parlare della fedeltà della simulazione, che può conferire un grado più o meno elevato di realismo. La maggior parte dei giochi che rientrano in questa categoria sono abbastanza complessi perché devono rispettare dei regolamenti lunghi e precisi che tengono in considerazione una grande varietà di condizioni che potrebbero presentarsi sul campo di battaglia. Dato il grado elevato di difficoltà, le partite possono arrivare a durare anche diverse ore e richiedono uno spiccato senso di deduzione, diventando quindi l’ hobby quasi esclusivo del giocatore.

I giochi di guerra tridimensionali consentono la rappresentazione dell’esercito con delle vere e proprie miniature (come i famosi soldatini) che si muovono su un terreno libero caratterizzato da elementi scenografici come alture e corsi d’acqua. Ciò che rende creativo questo gioco è la possibilità di costruire il proprio esercito decorando e dipingendo le miniature, un’opera tangibile di artigianato. Esistono in mercato diversi giochi di guerra a tema storico che spaziano dalle antiche guerre napoleoniche fino alle guerre mondiali, ma il wargame tridimensionale più noto è di tipo fantastico, Warhammer, che esiste sia nella versione prettamente fantasy sia in quella fantascientifica. Warhammer è basato su un universo buio e disperato in cui vige la lotta fra personaggi fantastici (come orchi ed elfi) che si battono contro le forze del caos.

I giochi di guerra non tridimensionali si basano sull’utilizzo di mappe che di solito sono esagonali o a rete, in cui vengono mosse delle pedine ad indicare le unità. Ci sono livelli di difficoltà diversi, ma in questo caso il fulcro del gioco è rappresentato dall’altissimo livello di dettaglio che possono raggiungere le regole, in modo da simulare ogni minimo particolare del conflitto. Esempi di giochi di questo tipo dono Paths of Glory, Advanced Squad Leader e World in Flames.

GIOCHI DA TAVOLO CON DADI

Il dado è la componente che nel gioco meglio rappresenta il caso, la randomicità e l’alea, nonostante essi trovino spazio anche nei metodici giochi da tavolo alla tedesca. Infatti, molti fra i titoli più noti ci hanno abituato ad affidare la sorte della partita al lancio casuale del dado, anche se si tratta di giochi strategici e profondi. Si tratta di una meccanica di gioco molto apprezzata e che si adatta a diverse tipologie di gioco.

Partendo dal materiale, è possibile fare una divisione in due grandi sottoinsieme di dadi: quelli di metallo e quelli di plastica. Il metallo è sicuramente più resistente ed esteticamente apprezzabile, dato che conferisce lucentezza. Il contro per l’utilizzo di questi dadi è però il gran fracasso che provocano una volta che vengono lanciati. D’altro canto, considerata la resistenza del materiale, i dadi in metallo presentano generalmente rifiniture più precise ed elaborate, è quindi esteticamente più pregiati.

I dadi di plastica sono più leggeri e maneggevoli, e di certo più comodi da trasportare. Grazie alla loto consistenza possono essere lavorati utilizzando diverse tecniche in modo da conferire una texture più particolare, come l’effetto marmo, arcobaleno o glitter. In questo caso, non c’è rischio di rovinare le superfici dopo il lancio, anche se dovessero essere scagliati con particolare violenza.

Per i più appassionati, l’aspetto estetico del dado si aggiudica il primo posto fra le caratteristiche più importanti. Estetica però non sempre corrisponde a praticità, infatti un dado molto colorato sarà sicuramente bellissimo ma più difficile da leggere rispetto ad un dado più sobrio e meno appariscente.

Per i più perfezionisti, soprattutto giocatori esperti di Dungeons & Dragons, Pathfinder, Pugmire o 7th Sea, avere il dado più bello e coerente sotto il punto di vista dell’attinenza con l’ambientazione e/o il personaggio è essenziale. Qui si apre un mondo a parte, in cui la scelta per richiamare nel modo più fedele possibile il mondo del fantasy di certo non manca. Esistono dadi con numeri incisi nei modi più complicati, dadi con disegni peculiari o dadi con colori che richiamano la capacità di un personaggio. Per esempio, ci sono dadi con armi per i personaggi guerrieri, quelli azzurro/viola per i personaggi magici o ancora quelli dai colori particolarmente scuri per chi interpreta un personaggio malvagio. In The Strange o Cyberpunk, giochi dal retroscena moderno con tocchi fantascientifici o post-apocalittici, i dadi con disegni e geometrie peculiari che richiamano questo tipo di scenario sono i più ambiti.

Impossibile non approfondire il capitolo di Dungeons & Dragons se si parla di dadi. Questo gioco di ruolo, infatti, è diventato così celebre anche per aver introdotto l’uso di dadi poliedrici al fine di stabilire le azioni del gioco e il destino dei personaggi. Il bisogno dietro questa scelta stava nel fatto che era necessario introdurre un set di dadi che meglio rappresentassero le innumerevoli variabili che si potevano presentare durante una partita. Il classico set di dadi di Dungeons & Dragons presenta componenti con 4,6,8,10,12 e 20 facce. Per semplificare il loro utilizzo, le regole di gioco prevedono l’uso del prefisso “d” seguito dal numero di facce del dado da utilizzare durante una particolare occasione. Se in Dungeons & Dragons 3.0 si utilizzavano tutti i dadi, oggi si predilige unicamente il dado con 20 facce per coordinare tutte le situazioni di gioco. Gli altri dadi vengono invece usati per stabilire i danni causati da incantesimi e armi e per il conteggio dei punti ferita. Un altro accessorio facoltativo appartenente a questo mondo è la torre lancia dadi, che per molti rappresenta una componente assolutamente inutile, per altri un oggetto necessario. La sua utilità è in effetti limitata, ma può rappresentare una soluzione salva spazio per evitare che i dadi finiscano negli angoli più remoti dopo il lancio, o anche un modo per ottenere un lancio più oggettivo.